107 messaggi.
Buongiorno Stefano, Volevo farti i complimenti per il tuo libro.Lo sto leggendo con grande piacere, è molto scorrevole e soprattutto ha la capacità di farti immergere in un'unica realtà grazie alla storia e alle sensazioni di personaggi che si trovano coinvolti negli stessi eventi ma in modo apparentemente separato. Il libro non ti porta a giudicare i personaggi come buoni o cattivi ma rende i personaggi solo persone che vivendo la quotidianità provano a sopravvivere ai fatti che li coinvolgono. Non l'ho ancora terminato ma mi faceva piacere darti una prima opinione. Il libro mi richiama alla mente la poesia di "La guerra che verrà" di Brecht perché mi ricorda che per la gente comune, nelle guerre, non ci sono mai vincitori e vinti ma solo persone che vengono travolte da eventi e che in dinamiche di "banale" vita quotidiana fanno scelte che però cambiano le sorti di tanti altri.
gli anni e i virus non cancellano i ricordi....come stai ?
E’ stato un piacere e un onore leggere questo particolare romanzo. Fin dalle prime pagine si evidenzia la sensibilità dell’autore nel dare luce a immagini e personaggi. Entri dentro la narrazione, i luoghi, ne avverti l’anima, la respiri. Tutto inizia a Huarmey dove mancavano i beni primari e tutti si dovevano accontentare” ma dove la luce della primavera rendeva il posto straordinario. Non appariva più il bianco e nero del quotidiano ma una ”festa di colori”. E tutto straordinariamente termina a Huarmey, ma trasformata, pulita, organizzata. La descrizione degli ambienti e dei personaggi che prendono vita immediata, attrae subito l’attenzione e invoglia a proseguire curiosamente nella lettura. Ti immedesimi e adori Augusto , Sergio, Panagiotes, Fernando, Maria Sole e altri ancora, segui il loro vissuto, la dignità, l’amicizia vera. Geniale inserire nel percorso della storia un progetto musicale che fa inizialmente un delicato capolino quando Augusto e Maria Sole scoprono di avere la stessa p***one per il violino. Ed ecco che pian piano la musica diventa un punto di riferimento importante per tutto il paese. Il progetto venne poi presentato da Fernando durante una conferenza stampa ed è interessante riportarlo nei suoi punti principali: “La Musica è un’espressione culturale, quindi una delle vie principali per creare dialogo e confronto. E' uno degli strumenti più nobili per costruire una migliore armonia tra i popoli e un linguaggio esemplare per una sinfonica ricerca della pace. E’ in questa direzione che va il nostro progetto“. E che dire del titolo COLOFONIA? Beh, per saperlo e capirlo si deve leggere il romanzo. Fa riflettere molto. La base di tutto è una frase che ogni essere umano dovrebbe considerare come una preghiera quotidiana affinché si realizzi: “ In un mondo che ci propone solo falsi valori, l’autentica bellezza merita un posto privilegiato”. Grazie del dono, Stefano Sivieri. Con affetto e stima . Silvana Ansaldo
La descrizione delle situazioni è talmente interessante che non ho resistito al desiderio di saperne di più! Il camion FIAT 18BL, la moto Della Ferrera, Akhaltsikhe... oggetti e luoghi di cui non sospettavo l’esistenza e che invece hanno meritato una ricerca su internet alla ricerca di immagini e informazioni ulteriori. La storia è avvincente, per nulla scontata e ricca di colpi di scena finì all’ultima riga. Complimenti Stefano!
Very good write-up. I definitely love this site. Thanks!
This is really attention-grabbing, You are an excessively skilled blogger. I have joined your rss feed and look forward to searching for extra of your magnificent post. Also, I've shared your web site in my social networks
Appena terminato di leggere Nadir... complimenti. Una pagina tirava l'altra, lasciandomi anche col fiato sospeso e bramosa di scoprire il seguito. Attraverso le tue pagine ho conosciuto realtà nuove. Certo che ora ho tanta voglia di leggere gli altri tuoi libri. Prima o poi riuscirò . Nonostante la morte di Nadir, anche il finale mi è piaciuto molto. E non vedo l'ora di leggere anche gli altri.
Sto leggendo Colofonia.Anche questo è un bellissimo libro, app***onante. Mi piace tutto. La struttura, i personaggi, le ambientazioni, la precisa descrizione dei luoghi quasi tu vi abbia vissuto per anni.Ma più di tutto mi piace la prosaNon è pedante, non è cervellotica, non è scarna ma piacevole, scorrevole, delicata nonostante i riferimenti alle vicende belliche.Io non so esprimermi e tanto meno scrivere però ti ringrazio per il piacere che ho provato nel leggere questi tuoi scritti.Quando avrò finito ti relazionero'.Adesso torno alla lettura.
Ho letto con grande piacere il tuo libro che mi ha fatto scoprire angoli di mondi assolutamente sconosciuti. La lettura risulta fluida e gradevole, generando piacere e curiosità durante la stessa. Continuerò a seguirti nel tuo cammino di produzione letteraria, certa del tuo successo. Cordialmente. Carmen
Ho finito di leggere Nadir.Bellissimo, entusiasmante e commovente.Ti deve essere costato sudore e sangue. Bravo, hai tutto il mio plauso.Varrebbe la pena presentarlo al Circolo dei Lettori.
Ciao Stefano. Ho letto i libri che gentilmente mi hai dato. (In verità l'ultimo lo devo ancora finire....) Devo farti i complimenti perché mi hanno così coinvolto che ci ho passato più di una notte.... cosa che non mi succedeva da anni. Sono ben strutturati, le trame sono efficaci e coinvolgenti, e li hai anche scritti molto bene. Se proprio devo cercare un appunto da farti, (robe da critici....) è che in certi momenti - a mio gusto - sarei stato più "stringente". Comunque BRAVO! Ciao e grazie! Franco
Si, lo confesso: sono invidioso.Ho sempre invidiato quegli strani animali che sono gli scrittori (quelli bravi, s'intende), il loro coraggio (e autolesionismo) nel mettersi a nudo e peggio: trasferire una parte di se nella carta, riversare emozioni, rabbie, frustrazioni e sogni in sequenze di capitoli, frasi, parole. Stefano appartiene alla genia di cui sopra e questa sera, nell'***stere alla presentazione dei suoi libri nell'auditorium della Camera di Commercio, ho visto una persona diversa dallo Stefano Sivieri amico e capace imprenditore. Personaggio poliedrico che ama l'arte, che ha praticato l'arte della fotografia e ne è maestro oltre ad aver vissuto una vita avventurosa nel mondo del business. I suoi romanzi appartengono al difficile genere dei romanzi storici, terreno consentito a pochi per le profonde conoscenze storiche che ne sono indispensabile presupposto, per la difficoltà di coniugare una trama avvincente con una fedele descrizione di fatti e luoghi, per la straordinaria difficoltà del calarsi nel "clima" sociale dell'epoca in cui il romanzo è ambientato. Un romanzo storico degno deve far percepire a chi legge usi e costumi, sapori e profumi dell'epoca, deve far sentire chi legge partecipe dei luoghi e dei tempi. "Nadir" e "Colofonia" sono questo e altro: una padronanza del linguaggio impeccabile che rende la lettura gradevole, trame avvincenti e una quasi maniacale attenzione ai dettagli ne fanno una lettura "ricca", piacevole e avvincente. Insomma: comprateli e leggeteli!
Buongiorno Stefano, sono un amico di Ambra, ho letto alcuni tuoi libri, (Colofonia, Nadir e l'ultimo sultano di Nishtun),mi sono piaciuti moltissimo tutti fin dalle prime pagine. Sono racconti che non solo scorrono velocemente ma più li leggi e più vorresti non smettere di leggere. Quando descrivi i paesaggi sembra di vederli veramente, spettacolare. adesso acquisterò qualche altro libro ma non per regalarli. Grazie per rendere più lieto la vita di tutti i giorni.
Colofonia è rimasto a guardarmi dalla libreria per alcuni mesi. Finalmente ha trovato posto tra le mie letture estive accompagnandomi piacevolmente per un paio di settimane. L'ho apprezzato per diverse ragioni: per la scrittura scorrevole, per la varietà di situazioni e personaggi, pur non troppo difficili da seguire nel loro intrecciarsi, per il lavoro di sincera ricerca storico-militare, ma soprattutto per la qualità che solitamente apprezzo di più nei libri: la capacità di rappresentare squarci di umanità profonda, fragilità, forza,lealtà,amicizia... Nelle prime pagine l'autore tra le righe suggerisce di fermarsi ad incontrare i ricordi.I momenti del racconto che credo ricorderò di più sono quelli in cui la bellezza, qui rappresentata perlopiù dalla musica, si manifesta e si impone fino a cambiare i cuori degli uomini e a incidere dunque nella storia piccola e grande.
Ho avuto il piacere e da poco terminato di leggere il romanzo Colofonia.La narrazione così straordinariamente accurata ma lineare, delicata e rispettosa dei luoghi,dei personaggi, l'intensità dei rapporti umani e delle reazioni sempre così diverse ma spontanee e tangibili han fatto sì che tale libro rappresentasse un teletrasporto in quei luoghi e quei vissuti per tantissimi così poco conosciuti e snobbati. Si inizia con titubanza e distanza per chi come me non amante di dinamiche belliche e ci si riscopre completamente immersi come app***onato protagonista, vivo ma invisibile. Bravo Stefano: dimostrazione che chi ha cervello e cuore arriva: arriva sempre. Grazie di cuore.
Gli intrecci e la narrativa sottesa anche dalla ragion di stato non fanno di questo romanzo storico (per fortuna) una spy story; ed un piano che rischia di naufragare per una storia d'amore che potrebbe essere ma che non è. Rivolta dei Drusi in Siria, la guerra contro la Francia e Norman, un Capitano della Legione Straniera arruolatosi dopo essere stato un giovane, brillante professore di storia medievale alla Sorbona; con lui la figlia, Denise. Dopo la battaglia, il Capitano matura la consapevolezza che, potesse incontrare il giovane se stesso dei tempi dell'Università, neanche si sarebbero riconosciuti. Ma Denise, divenuta ostaggio del Movimento ***onalista siriano, conosce Nadir: tredicenne lei, (quasi) diciassettenne lui, che "sapeva che l'uomo è un essere imperfetto e per questa ragione evolve, anche se votato all'infelicità. Ma guardando Denise pensò che quella teoria forse non valeva per lei che alla perfezione ci si avvicinava in maniera inquietante".Se iniziate a leggere questo romanzo, fatelo fino alla fine, perché solo allora capirete non solo che ne sarà valsa la pena, ma che "la guerra è un mostro terrificante che non ha anima" e dell'esigenza della buona volontà e della carità e, ancora, che l'amore e la vita sopravvivono, nonostante la morte e gli steccati tra gli uomini, perché "la guerra la vogliono solo gli adulti. Solo loro sono capaci di odiare".Io non sono tra coloro che ne sanno, ma a me questa tua opera, come le altre, sembra davvero eccellente.Grazie, Stefano.
COLOFONIA mi ha profondamente sorpreso. Non amo i libri dove si parla di guerra (anche se sono nata nel 1942) ma qui l'autore ha sfruttato questa guerra lampo nel Sud America per sviluppare una storia complessa, quasi un giallo, che ti coinvolge. La descrizione approfondita dei personaggi e dei luoghi molto accurata ti emoziona, ti avvvolge e ti trasporta in zone di cui pochi si sono interessati e di icui pochi hanno scritto. Un sentito "bravo" a STRFANO SIVIERI.
Ne "L'ultimo sultano di Nishtun" l'immagine del vecchio Sottufficiale di Marina che saluta la bandiera della nave sommergibile autoaffondatasi, che non può vedere, è poesia. Come sublime è la storia di due fratelli che la vita ha diviso e che avvicina fino a sfiorarsi, pur faticando a riunire, con un epilogo che induce davvero alla riflessione.
Il romanzo è molto piacevole, ben scritto e mi ha fatto conoscere alcuni aspetti del Sud America che ignoravo. In particolare la guerra lampo tra Equador e Perù. Tutto è trattato molto nel dettaglio con uno stile avvicente e piacevole.Ottimo romanzo!
Quando la storia è intrisa di ricerca e viene raccontata come romanzo, è incredibile.Libro interessante, con lettura immediata che propongo anche ai giovani.....Detto da me , docente di chimica del Liceo scientifico.Tiziana CastellanaBravo lo scrittore.