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Colofonia è rimasto a guardarmi dalla libreria per alcuni mesi. Finalmente ha trovato posto tra le mie letture estive accompagnandomi piacevolmente per un paio di settimane. L'ho apprezzato per diverse ragioni: per la scrittura scorrevole, per la varietà di situazioni e personaggi, pur non troppo difficili da seguire nel loro intrecciarsi, per il lavoro di sincera ricerca storico-militare, ma soprattutto per la qualità che solitamente apprezzo di più nei libri: la capacità di rappresentare squarci di umanità profonda, fragilità, forza,lealtà,amicizia... Nelle prime pagine l'autore tra le righe suggerisce di fermarsi ad incontrare i ricordi.I momenti del racconto che credo ricorderò di più sono quelli in cui la bellezza, qui rappresentata perlopiù dalla musica, si manifesta e si impone fino a cambiare i cuori degli uomini e a incidere dunque nella storia piccola e grande.
Ho avuto il piacere e da poco terminato di leggere il romanzo Colofonia.La narrazione così straordinariamente accurata ma lineare, delicata e rispettosa dei luoghi,dei personaggi, l'intensità dei rapporti umani e delle reazioni sempre così diverse ma spontanee e tangibili han fatto sì che tale libro rappresentasse un teletrasporto in quei luoghi e quei vissuti per tantissimi così poco conosciuti e snobbati. Si inizia con titubanza e distanza per chi come me non amante di dinamiche belliche e ci si riscopre completamente immersi come app***onato protagonista, vivo ma invisibile. Bravo Stefano: dimostrazione che chi ha cervello e cuore arriva: arriva sempre. Grazie di cuore.
Gli intrecci e la narrativa sottesa anche dalla ragion di stato non fanno di questo romanzo storico (per fortuna) una spy story; ed un piano che rischia di naufragare per una storia d'amore che potrebbe essere ma che non è. Rivolta dei Drusi in Siria, la guerra contro la Francia e Norman, un Capitano della Legione Straniera arruolatosi dopo essere stato un giovane, brillante professore di storia medievale alla Sorbona; con lui la figlia, Denise. Dopo la battaglia, il Capitano matura la consapevolezza che, potesse incontrare il giovane se stesso dei tempi dell'Università, neanche si sarebbero riconosciuti. Ma Denise, divenuta ostaggio del Movimento ***onalista siriano, conosce Nadir: tredicenne lei, (quasi) diciassettenne lui, che "sapeva che l'uomo è un essere imperfetto e per questa ragione evolve, anche se votato all'infelicità. Ma guardando Denise pensò che quella teoria forse non valeva per lei che alla perfezione ci si avvicinava in maniera inquietante".Se iniziate a leggere questo romanzo, fatelo fino alla fine, perché solo allora capirete non solo che ne sarà valsa la pena, ma che "la guerra è un mostro terrificante che non ha anima" e dell'esigenza della buona volontà e della carità e, ancora, che l'amore e la vita sopravvivono, nonostante la morte e gli steccati tra gli uomini, perché "la guerra la vogliono solo gli adulti. Solo loro sono capaci di odiare".Io non sono tra coloro che ne sanno, ma a me questa tua opera, come le altre, sembra davvero eccellente.Grazie, Stefano.
COLOFONIA mi ha profondamente sorpreso. Non amo i libri dove si parla di guerra (anche se sono nata nel 1942) ma qui l'autore ha sfruttato questa guerra lampo nel Sud America per sviluppare una storia complessa, quasi un giallo, che ti coinvolge. La descrizione approfondita dei personaggi e dei luoghi molto accurata ti emoziona, ti avvvolge e ti trasporta in zone di cui pochi si sono interessati e di icui pochi hanno scritto. Un sentito "bravo" a STRFANO SIVIERI.
Ne "L'ultimo sultano di Nishtun" l'immagine del vecchio Sottufficiale di Marina che saluta la bandiera della nave sommergibile autoaffondatasi, che non può vedere, è poesia. Come sublime è la storia di due fratelli che la vita ha diviso e che avvicina fino a sfiorarsi, pur faticando a riunire, con un epilogo che induce davvero alla riflessione.
Il romanzo è molto piacevole, ben scritto e mi ha fatto conoscere alcuni aspetti del Sud America che ignoravo. In particolare la guerra lampo tra Equador e Perù. Tutto è trattato molto nel dettaglio con uno stile avvicente e piacevole.Ottimo romanzo!
Quando la storia è intrisa di ricerca e viene raccontata come romanzo, è incredibile.Libro interessante, con lettura immediata che propongo anche ai giovani.....Detto da me , docente di chimica del Liceo scientifico.Tiziana CastellanaBravo lo scrittore.
Sabato alle 16.30 avrò l'onore di presentare questo bellissimo libro. Stefano Sivieri scrive una storia avvincente, tratteggiando alla perfezione tutti i personaggi, principali e non, con una non comune capacità di analisi dettagliata di forma e sostanza. I buoni, i cattivi, i capi, i gregari, i primi e gli ultimi, tutte tessere di un puzzle nel quale si trovano tutti gli eventi della vita: l'amore, l'onor di patria, l'amicizia, il dolore, la guerra. Tutto è tratteggiato dal "pittore" con una sconvolgente abilità di guardare nel profondo le person 😉 e e le cose, da bravo fotografo quale è l'autore. E sullo sfondo, l'unica cosa che mette sempre - irrimediabilmente- d'accordo tutti: la musica. La musica che accompagna la lettura di questo romanzo dall'inizio alla fine, in un turbinio di emozioni che, difficilmente, potrete dimenticare. Vi aspettiamo numerosi.
Ciao Stefano, ho letto Colofonia (come vedi, arrivo sempre in ritardo, ma alla fine arrivo).Il mio giudizio è positivo: hai fatto un magnifico lavoro. Ho apprezzato: la struttura cronologica del romanzo; l'intreccio, che ho trovato ingegnoso e che, nonostante l'indubbia complessità, riesci a padroneggiare con maestria; la descrizione dei luoghi geografici e delle vicende storiche; la caratterizzazione dei protagonisti (mai plurale, per questo termine, risulta così appropriato come in questo libro); l'abilità nel centellinare, nelle pagine finali, lo svelamento dei "misteri" accuratamente disseminati lungo tutto il racconto.In sintesi direi - considerato che si parla di violini e di maestri liutai - che ti sei dimostrato un ottimo cesellatore.Dei tuoi libri ho letto solo questo e i due immediatamente precedenti, e la mia opinione è che, se esistesse un grafico che descriva il loro livello qualitativo, questo sarebbe in continua ascesa.E, visto che ci sono, confesso anche, arrossendo, che ho dovuto rileggere l'incipit due-tre volte prima di afferrare il senso di quel "invece era solo", che di primo acchito mi suonava contraddittorio. Per questo motivo, lo trovo molto bello!
Ho appena finito di leggere "Colofonia". Bellissimo !!! Argomento interessante, personaggi delineati alla perfezione, ben equilibrate tutte le sue parti, una prosa scorrevole, ricca nella sua essenzialità... tutti i miei complimenti
Ieri ho finito di leggere, sarebbe meglio dire divorare, il tuo meraviglioso NADIR. Abituato a leggere libri di tecnica agraria e forestale è la prima volta che porto a termine la lettura di un romanzo. Avvincente e imprevedibile fino all'ultima riga. Scritto in modo semplice e perciò piacevole, con l'abilità di fotografare e far vedere al lettore le diverse ambientazioni e fargli vivere i mutevoli stati d'animo dei tuoi protagonisti. Non essendo un critico letterario non so aggiungere altro se non un meritato BRAVO STEFANO!!!Complimenti!
Una raccolta dal titolo curioso (illustrato nella nota introduttiva dell'autore) di cinque racconti eterogenei per argomento, lunghezza e tema, accomunati dall'ispiratore: il babbo dell'autore.Colpiscono la scorrevolezza e l'eleganza dell'esposizione oltreché la dovizia di particolari, davvero significativa, viste le ambientazioni singolari e la varietà delle argomentazioni.
Chi mi conosce sa quanto mi gratifichi una dedica su un libro. Quindi a questo romanzo storico mi sono accostato con curiosità per la dedica personalizzata dell'autore, per la notazione del risvolto di copertina, per la prefazione dell'amico Fabio Natta e, soprattutto, per l'intro dell'autore:"Colofonia vuole celebrare quelli che io chiamo gli eroi moderni, uomini e donne che si sono conquistati un posto nei nostri ricordi semplicemente facendo il proprio dovere con amore".Da scolpire nella roccia.Mi ha molto colpito il riferimento ad un conflitto sudamericano durato pochi giorni e il minuzioso ricorso a particolari che denotano uno studio preparatorio competente.Da antico app***onato di aeronautica ho apprezzato anche il ricorso a riferimenti assolutamente pertinenti, verosimili e precisi ai Caproni, ai North American, agli Imam dell'epoca, cosa tutt'altro che facile, visto il contesto storico e geografico in cui si svolge la storia.Davvero un'opera notevole.
"Nadir", di Stefano Sivieri, è entrato in casa circa tre anni fa, grazie ad un amico. E' rimasto lì, nella libreria, per parecchio tempo, nella paziente attesa che io mi accorgessi di lui. Ho sempre molti libri da leggere e non avevo avuto occasione di fare arrivare il suo turno. Poi "Nadir", in qualche modo, mi ha chiamato e si è fatto scoprire. Bellissimo. Scritto molto bene, scorrevole, avvincente, app***onante e, soprattutto, interessante. Ho scoperto una parte di Storia che non conoscevo e che magari approfondirò. Mi sono ritrovata a condividere con la fantasia, ma anche col cuore, le tante vicende che si intrecciano tra di loro. La vita dei personaggi mi ha talmente conquistato che alla fine Nadir, Lucia, Danilo, Denise e tutti gli altri sono diventati parte di me. Ringrazio Stefano Sivieri per avermi fatto trascorrere ore piacevolissime in compagnia di "Nadir", delle sue storie e dei suoi amici che, ora, sono anche i miei.
Una vera sorpresa l'ultimo romanzo di Stefano Sivieri Colophonia. E'una storia avvincente di amore, di intrighi, di guerra, di p***one tra l'Europa e l'America latina. Si resta con il fiato sospeso alla fine di ogni capitolo e quello successivo riserva sempre una sorpresa, tirato come la corda di quei violini che Sivieri ha eletto a protagonisti della storia, fili che muovono personaggi profondamente umani. Un rilievo? Per me, che non sono app***onata di guerra, certe descrizioni di tecniche di volo o di armamenti hanno lasciata perplessa, ma riconosco comunque che sono perfettamente aderenti alla narrazione. Perciò, complimenti a Stefano Sivieri, in attesa del suo prossimo romanzo che, se le premesse sono queste, sarà ancora più bello.
Ho appena finito IL RIASSUNTO DEL BABBO.Libro fantastico! Mi hai fatto ritornare nelle nostra Bologna!Bella la storia dell'occhio blu.Se mi impegno, la prossima volta l'introduzione te la faccio io.
Ora vi parlo del grande Nadir.La giornata di oggi mi ricorda che ogni tanto nascono queste meravigliose persone che ti fanno ricordare che ogni uomo è importante. Tu hai fatto nascere Nadir, lo hai fatto diventare vivo, affascinante, quasi magico per ogni persona che ti ha letto. Nadir è uno sciamano ha la saggezza del mondo imparata nella solitudine e letta nel firmamento... Il tuo libro è bellissimo... emozionante... con le vite che si intrecciano di tanti diversi personaggi... ma tu sei un abile burattinaio che tiene i fili... e intessi una meravigliosa storia!! Bravo Stefano Sivieri
Ho finito di leggere "l'ultimo sultano di Nishtun" e mi è proprio piaciuto. Sarà che io sono stato nello Yemen del Nord nel 1977 e recentemente nell'Oman, ma ho ritrovato con grande gioia parte di quelle sensazioni che si erano perse!! Ottima lettura.
Bravo, bravo, bravissimo!Quando leggi, personaggi e luoghi ti scorrono nella mente.In definitiva... bello!
COLOFONIAL'ho letto tutto d'un fiato, in poche nottate. Solo 413 pagine, mi è dispiaciuto girare l'ultima di copertina. E' terminato troppo velocemente. Una bella storia, un racconto avvincente.IL RIASSUNTO DEL BABBO.Dopo Colofonia, chissà per quale motivo, ho ripreso in mano il riassunto del Babbo, letto qualche anno prima. Cosi... d'istinto. E nella "Nota d'Autore" mi sono visto lì, ***eme a Te. Quel "brutto giorno di marzo 1994" l'ho vissuto anch'io; per me è stato maggio 2015. E ho capito quanto ho vissuto grazie alle Tue parole. Quelle emozioni, identiche, sono state anche mie. Mi sono visto li al Tuo posto e ***eme a Te, tanto sei riuscito a descriverle, quelle sensazioni. Cosi... ho riletto i Tuoi racconti con grande serenità. Sono certo, oggi, di capirli e di capirti meglio.Mi auguro di poter leggere ancora tanti Tuoi racconti .Un abbraccio.François