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ho appena finito di leggere Nadir.E' stato un po’ di tempo in lista d’attesa sul mio comodino, normalmente ingombro di un certo quantitativo di libriArrivato il suo turno, è stato un vero piacere, sinceramentegrazieGiorgio
Ho letto "Nadir" tutto di un fiato, Stefano ha la capacità di portare il lettore in giro per il mondo, ovunque di trovino i personaggi descritti, soffri il caldo, sudi, oppure senti freddo e paura..Insomma, quando inizi a leggere ti trovi sbalzato nel mondo descritto.Grazie Stefano
Puglia, 1990. Mio padre era a Riyadh nei giorni dell'invasione del Kuwait e Saddam Hussein costituiva la minaccia più grave alla nostra tranquillità. Io invece giocavo in spiaggia e qualcuno mi aiutò a risolvere un cruciverba, spiegandomi come il nadir fosse l'opposto dello zenit, un punto irraggiungibile nello spazio dall'altra parte del globo. Per più di vent'anni ho sentito parlare poco di nadir, fino a quando un anti-eroe è venuto a ricordarmi quanto bella sia quella parola soprattutto se riportata in auge da un romanzo avvincente e app***onato, scritto da chi quel mattino di agosto non era con me. Grazie perché da adesso Nadir sarà per sempre un nome proprio, quello del nascosto e irraggiungibile coraggio.
Adesso aspettiamo il prossimo libro!
Capita a tutti, prima o poi, di imbattersi nell’amico scrittore che, facendo leva sui buoni sentimenti, riesce a consegnarti il suo ultimo capolavoro. L’esito, con qualche rara eccezione, è più o meno questo: una lettura veloce e incompleta, un complimento di maniera, un’ingloriosa fine in seconda fila sullo scaffale della libreria di casa. Io, che da lettore possiedo un’Innaturale propensione al suicidio letterario, questi guai me li vado a cercare. Leggo tutto, di tutti. Se gli autori sono amici o conoscenti, divento una scimmia curiosa. E cattiva.Non conosco molto bene Stefano Sivieri. L’ho incontrato quattro, cinque volte, in uno di quegli strani incroci che la vita spesso ci impone di attraversare. A tu per tu, mai. Il suo libro mi è finito tra le mani ugualmente, sempre a causa di quel mio ingenuo candore che farebbe la fortuna di ogni venditore di enciclopedie .L’ultimo sultano di Nishtun si presenta come un romanzo storico. Una categoria assai cool, nella quale purtroppo trovano ospitalità molti polpettoni al sugo, con i quali l’autore mostra a tutti che “ne sa”, e il lettore arranca alla ricerca di una trama. Il mio metro di giudizio si basa su un metodo lineare ed empirico: se ho voglia di andare avanti nella lettura, se voglio sapere come va a finire, bene, il romanzo che ho per le mani è un bel romanzo. E’ un senso critico da uomo delle caverne, forse, ma per me è l’unico che funziona. Inutile precisare – altrimenti non sarei qui a scriverne - che ho divorato il romanzo di Stefano Sivieri in pochi giorni. Il titolo originario del romanzo, apprendo dalle prime pagine, era “Mario”. Non mi sarebbe dispiaciuto, anche se forse troppo modesto, e inadatto ad una storia che attraversa più continenti e svariati decenni del secolo scorso.Mario è un uomo semplice come il nome che porta. Definirlo protagonista di questo romanzo, per quanto tecnicamente esatto, sarebbe un errore. Il vero protagonista è il destino, o meglio il mistero insondabile che fa intrecciare le vite degli uomini. Tutto scorre tra incontri decisivi e appuntamenti mancati, con lo sfondo di paesaggi che allargano il cuore. Una sola vita, quella di Mario, che ne vale tante. Tante quante le persone straordinarie che ha conosciuto, i luoghi straordinari che ha visitato, gli eventi ai quali ha ***stito.Il romanzo ci consegna una grandiosa avventura, e l’affresco di uno Yemen che davvero non ti aspetti.La voce narrante, che si fa sentire con delicatezza ma non riesce a nascondere un sentimento di nostalgia, non indulge mai al facile lirismo. Il tocco è quello - guarda caso - di un fotografo, capace di inquadrare il dettaglio con estrema precisione, per aprire poi il grandangolo su scenari di inusuale bellezza.Si legge d'un fiato, L'ultimo sultano di Nishtun, senza mai stancarsi delle descrizioni - davvero degne di nota - di un motore navale o di un villaggio yemenita. Nell'amore per il particolare, così come nel tranquillo respiro della narrazione, ho intuito lo spirito di uno scrittore che ha vissuto molte storie, e ne ha sognate altrettante.Per questo motivo posso prestargli le parole di Soren Kierkegaard, che a volte uso per darmi un certo tono quando scrivo in rete: “io divido il mio tempo così: metà dormo e l’altra metà sogno”. Se ben interpreto i sospiri che si nascondono tra le righe di questo bel romanzo, penso che siano parole adatte anche a Stefano Sivieri.
Piacevolissima sorpresa. Ottima la trama e la ricostruzione storica. I personaggi sono affascinanti e la storia avvincente. Il finale mi ha sorpreso e commossa! Complimenti, aspetto on ansia il prossimo romanzo. :grin
Complimenti a Stefano Sivieri per il suo ultimo libro, Nadir. Conoscevo i suoi precedenti scritti. Posso dunque dire che ritengo Nadir l'opera migliore che abbia scritto, matura nella trama e nella scrittura sempre concreta, asciutta: Le doti narrative di Stefano si sono liberate pienamente e sono certo che i prossimi lavori lo confermeranno.
Stefano, il tuo libro è bellissimo, dolce, imprevedibile, accurato nei dettagli, extra fine nella trama...e i personaggi, unici e indimenticabili. Grazie, sei sempre il mio mito! Bacione
Ho letto il tuo libro nella quiete di Limonetto e devo proprio confessarti che mi ha affascinato. Brillante, scorrevole, incisivo. La trama ben congegnata, dinamica, rapisce e stupisce ad ogni pagina, mai statica. I personaggi, ben definiti, fluiscono dinamicamente nell’azione e nella molteplicità dei loro aspetti umani e psicologici. Ancora, se mi permetti, si apprezza una grande Cultura. La tua opera mi ricorda tanto, pur nelle ovvie diversità, un libro pressoché sconosciuto che io considero un vero capolavoro: “ Lo zar non è morto”. Venne scritto nel 1929 da “Il gruppo dei dieci”, cioè dieci futuristi che, nella loro esuberanza, composero un lavoro collettivo. Nel caso improbabile che tu non lo conosca, devi leggerlo (Ed: Sironi). Scoprirai allora, a mio modesto parere, che ad ispirarti, consapevolmente o casualmente, sono stati Marinetti, Bontempelli e soci e non …Nitti.A proposito, per mera curiosità culturale, cosa c’entra Nitti, uomo certamente di grande statura culturale, etica e di notevole lungimiranza anche se, a mio avviso un po’ discutibile in alcuni tratti della sua pr*** politica, con Nadir, i drusi, la Georgia, ecc.?Ti ringrazio ancora per la bellezza che mi hai donato e la boccata d’ossigeno storico-culturale che mi hai fatto respirare, cosa rara in tempi di una globalizzazione che ottunde la mente dei più.Ti abbraccio. Adolfo
I personaggi e i luoghi descritti così bene, non solo fisicamente ma forse più intimamente, mi hanno conquistata. Forte nei sentimenti e ricco di colpi di scena , Nadir risulta un romanzo avvincenteBravo!
Nadir è un ottimo romanzo da tutti i punti di vista. La lettura si fa app***onante pagina dopo pagina e dimostra una rara bravura dell'autore nella ricerca storica e nella stesura romanzesca. Nonostante il numero di pagine, diventa difficile interrompere la lettura. Stefano Sivieri sa sorprendere capovolgendo all'improvviso le situazioni e scompaginando così le intuizioni del lettore. Bravo. Un vero capolavoro. Andrea Pomati 8)
letto, e riletto:)Mi sono piaciuti i personaggi, tutti: ognuno con la sua storia e bagaglio di vita. I destini così abilmente intrecciati in una trama più vasta, in un contesto storico vivo, che dal 1920 porta agli avvenimenti attualissimi di oggi.Ma è a pagina 374 che si cela per me la chiave della bellissima storia, quando Nadir dice: "lo faccio perchè questo non è il posto giusto per gli angeli". Una azione coraggiosa riscatta tutti gli orrori, i sopprusi e le ingiustizie.Toccante.leggetelo anche con il cuore.( ciao Stefano, Bravo!!!!) :p
Swmplicemente wow! Letto tutto di un fiato... ,
Ho molto apprezzato la narrazione fluida e l'ambientazione storica seppur permeata dal fascino orientale di questi paesi.Possiamo chiamarlo un thriller cl***co! Da leggere
Questo romanzo mi ha catturato a tal punto che l'ho letto in un soffio, avrei voluto che non finisse mai e quindi adesso ti tocca scriverne un altro, se no io come faccio???
Questo romanzo mi ha proiettato nel mondo del primo '900 facendomene godere appieno il fascino e il mistero. Grazie Stefano
😉 Ho fatto un lungo e scomodo viaggio fra la Siria, la Turchia e la Georgia. Mi sono stancata a dorso di mulo ed in moto ma ho passato giorni bellissimi e vissuto una storia emozionante e ricca di sentimenti e di suspence. Bravo Stefano
Dopo aver letto il primo romanzo di Stefano non potevo che attendere con curiosità ed impazienza il secondo lavoro: Nadir. L'ho letto in tre giorni e devo dire che trame, personagggi, ambientazione, sentimenti, descrizione dei luoghi catturano l'attenzione e ti fanno vivere momenti di attesa e trepidazione davvero unici.Mi è dispiaciuto molto quando l'ho terminato e sicuramente lo rileggerò 😉
Nadir - me lo procuro quanto prima poi ti dico
ho visto nascere Nadir, e adesso che è finalmente arrivato, aspetto di leggerlo con grande piacere. So già che sarà bello almeno quanto gli altri tuoi libri.Un bacio e.. complimenti per il tuo stefanosivieri.it: semplice ed elegante, ti racconta compiutamente e nel modo migliore. Bravo, Stefano: continua sempre.